Inail

Analisi dati industria alimentare

Il nuovo numero “Dati Inail”, periodico curato dalla Consulenza statistico attuariale dell’Istituto, si sofferma sull’industria alimentare italiana.

Con riferimento alle procedure di pertinenza dell’Inail, nel quinquennio 2020-2024, le denunce di infortunio sono passate da 9.422 a 11.281 (+20% circa). L’incremento ha interessato sia gli infortuni avvenuti durante l’attività lavorativa, che rappresentano oltre l’83% del totale, sia quelli in itinere, occorsi cioè nel tragitto casa-lavoro-casa, che superano il 16% del totale e risultano in aumento di quattro punti percentuali rispetto al 2020. In calo, invece, i casi mortali, dai 44 del 2020, influenzati dalla pandemia, ai 16 del 2024, con una media di 25 decessi all’anno denunciati tra il 2021 e il 2023.

Quasi tre infortuni su quattro avvenuti durante l’attività lavorativa si sono verificati al Nord, in linea con una maggiore presenza di occupati nell’area settentrionale rispetto al resto del Paese. Seguono a distanza il Mezzogiorno (16,6%) e il Centro (12,0%). In valore assoluto le regioni che hanno registrato il maggior numero di denunce nel 2024 sono l’Emilia Romagna (2.282), la Lombardia (1.699) e il Veneto (1.350). Tra i settori dell’industria manifatturiera, l’alimentare è uno di quelli in cui è più alta la presenza di infortunati nati all’estero (circa il 15% dei casi), preceduto soltanto dal comparto della fabbricazione dei metalli. Tra gli stranieri, in particolare, poco più di due denunce su cinque hanno riguardato lavoratori occupati nella lavorazione e conservazione di carne, provenienti principalmente da Marocco, Albania, Ghana e Nigeria, e più di un quinto quelli nella produzione di prodotti da forno, in particolare romeni, marocchini e albanesi. 

Relativamente alle malattie professionali, per quanto riguarda le patologie lavoro-correlate, nel 2024 le denunce nell’industria alimentare sono state pari al 14,% delle 15.096 rilevate in tutto il settore manifatturiero; l’incremento rispetto ai casi dell’anno precedente del 30,1%, contro il +18,8% rilevato nell’intero manifatturiero. Tra i comparti la maggior parte delle denunce si registra nella lavorazione delle carni (41,1%), nella produzione di prodotti da forno (32,1%) e nell’industria lattiero-casearia (8,2%). Oltre il 77% delle denunce, al netto delle non determinate, riguarda malattie del sistema osteomuscolare e del tessuto connettivo, in particolare dorsopatie e disturbi dei tessuti molli, che sono più che raddoppiate nel quinquennio e cresciute del 31% nell’ultimo biennio. Le lavorazioni che espongono maggiormente a questi rischi sono quelle che comportano posture scorrette o movimenti ripetitivi. Seguono le patologie del sistema nervoso (16,3%) e dell’orecchio (3,2%), in aumento mediamente di circa il 24% tra il 2023 e il 2024. 

11 settembre 2025

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