Analisi congiunturale 3° trimestre 2020

Ufficio studi e ricerche

L’indagine congiunturale trimestrale condotta tra le Aziende associate all’Unione Industriale del Verbano Cusio Ossola, relativa al terzo trimestre 2020, la seconda durante l’emergenza Covid-19, non smentisce le attese: il clima di fiducia delle imprese del VCO rimane pessimistico, nonostante il mese di maggio abbia visto una graduale uscita dal lockdown.

Tutti i principali indicatori oggetto dell’analisi peggiorano, o si attestano su valori molto negativi: occupazione, ricorso alla cassa integrazione, produzione, ordinativi e redditività fanno registrare valori negativi a due cifre, dal -20,8 riferito all’export fino ad arrivare al -46,3 relativo alla redditività.

Il saldo ottimisti-pessimisti relativo alla variabile occupazionale cala di circa 25 punti rispetto alla precedente rilevazione, passando da +4 registrato nel secondo trimestre a -21,4 nel terzo trimestre: anche in forza del divieto di licenziare per ragioni inerenti a modifiche dell’attività produttiva imposto dal DL Cura Italia, il 78,6% delle aziende interpellate manterrà i propri livelli occupazionali anche nel terzo trimestre 2020. Aumenta ulteriormente (di 7,3 punti) il dato relativo alla cassa integrazione guadagni: circa 4 aziende su 10 (il 39,3%, dato comunque inferiore a quello regionale, pari a 55,1%) dichiara di voler ricorrere alla cassa integrazione nel corso del terzo trimestre 2020.

Decresce di oltre 20 punti il valore relativo alla produzione industriale, che passa dal -12 del trimestre aprile-giugno al -35,7 di luglio-settembre (in questo caso, il valore regionale è leggermente superiore, pari a -33,3): il 14,3% delle aziende interpellate (a fronte del 20% nella rilevazione del secondo trimestre 2020) dichiara di voler aumentare la capacità produttiva aziendale, mentre la metà del campione prevede di diminuire la produzione rispetto al trimestre precedente.

Molto negative anche le indicazioni provenienti dagli ordinativi: quelli totali calano di circa 15 punti rispetto alla precedente rilevazione, mentre quelli relativi all’export si mantengono sui livelli negativi registrati nel trimestre aprile-giugno 2020; passa infatti da -20 di aprile-giugno a – 35,7 di luglio-settembre (il dato registrato a livello piemontese è pari a -35,5) quello relativo agli ordini totali, mentre quello inerente gli ordinativi dall’estero si attesta sul -20,8 (a fronte di -22,7 registrato nel secondo trimestre 2020, leggermente meglio del dato piemontese pari a -29,7).

Peggiora ulteriormente di circa 20 punti il dato relativo alla redditività delle aziende intervistate: passa da -26 registrato ad inizio pandemia a -46,3 dell’attuale rilevazione; in dettaglio, il 10,8% degli interpellati (a fronte del 12% di aprile-giugno 2020) prevede un miglioramento della propria redditività, che rimarrà invariata per il 45,8% delle aziende interpellate: a livello piemontese, il valore registrato è pari a -42,6.

Per quel che concerne infine il dato relativo alla propensione ad investire da parte delle aziende dell’Unione Industriale del VCO, segnaliamo che la metà delle aziende interpellate (in calo rispetto ai livelli della scorsa rilevazione di 18 punti) dichiara di prevedere investimenti per il secondo trimestre 2020: poco più di un’azienda su dieci prevede di effettuare investimenti significativi, mentre il 35,7% delle stesse dichiara di voler procedere ad investimenti di entità marginale.

Passando all’analisi dei dati a consuntivo relativi al secondo trimestre 2020, diminuisce di quasi 10 punti il dato relativo al grado di utilizzo degli impianti, che passa dal 75,2% di inizio 2020 al 66,6% (un paio di punti percentuali in più rispetto al dato registrato a livello regionale, vale a dire 65%), e peggiora anche quello relativo al carnet ordini, poiché la percentuale di aziende che dichiara ordinativi superiori ai 3 mesi scende al 17,9% dal 30% registrato nel primo trimestre 2020.

Si mantengono sui livelli registrati nella scorsa rilevazione sia i tempi di pagamento medi nel caso di rapporti tra privati (circa 85 giorni, cinque in più rispetto a quanto registrato nello scorso trimestre), sia quelli nel caso di clientela rappresentata da enti pubblici, passando da 118 a 120 giorni.

Infine, cresce di molto il numero di aziende che lamenta ritardi negli incassi, passando dal 40% registrato nel primo trimestre 2020 al 60,7% del secondo trimestre 2020.

Le Aziende che volessero prendere visione dei risultati dell’Analisi Congiunturale relativa al 3° trimestre 2020 e di quelli riguardanti l’ultimo decennio (dati di trend) possono richiedere copia di tali documenti all’Ufficio Economico della scrivente.

22 luglio 2020

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