Credito di imposta Ricerca e Sviluppo - Chiarimenti dell'Agenzia delle Entrate e del Ministero dello Sviluppo Economico (MISE)
Ricerca e innovazione
Informiamo le Aziende associate che, con la Risoluzione n. 46 del 22 giugno 2018, l'Agenzia delle Entrate ha nuovamente affrontato l'aspetto della corretta individuazione dell'ambito oggettivo di applicazione del credito d'imposta per investimenti in attività di ricerca e sviluppo.
Il documento di prassi riporta il parere tecnico di competenza del MISE su un progetto elaborato da una società attiva nel settore dell'organizzazione di eventi e manifestazioni fieristiche, che prevede la riorganizzazione dei processi industriali in una logica di "smart factory".
Il MISE, nel fornire la risposta al quesito, ha richiamato i criteri di qualificazione e classificazione contenuti nel Manuale di Frascati, in quanto costituiscono fonte interpretativa di riferimento agli effetti della disciplina agevolativa del credito ricerca e sviluppo.
Secondo il MISE gli investimenti effettuati dalla società istante non possono essere considerati attività di ricerca e sviluppo in quanto mancherebbe sia il requisito della novità, sia il requisito del rischio finanziario (nonché d'insuccesso tecnico) che dovrebbero caratterizzare tipicamente gli investimenti in ricerca e sviluppo. Il Ministero ha ritenuto che le attività poste in essere dalla società costituiscano ordinarie attività realizzative di un programma di investimento in beni strumentali (materiali e immateriali).
Alleghiamo alla presente la Risoluzione dell'Agenzia delle Entrate n. 46 del 22 giugno 2018.
Per maggiori approfondimenti sul Credito d'imposta Ricerca e Sviluppo si veda il sito del MISE nella pagina dedicata (http://www.sviluppoeconomico.gov.it/index.php/it/incentivi/impresa/credito-d-imposta-r-s).
L’Ufficio Economico della scrivente – area credito e finanza – resta a disposizione per ogni eventuale chiarimento necessario.