Credito ricerca e sviluppo - proroga al 30 giugno 2024 del termine per la presentazione dell'istanza di riversamento spontaneo
Credito e agevolazioni
Informiamo le Aziende associate che l'articolo 5 del Decreto Legge 18 ottobre 2023, n. 145 (cd. Decreto collegato al Disegno di Legge di Bilancio 2024) proroga dal 30 novembre 2023 al 30 giugno 2024 il termine per la presentazione dell'istanza per il riversamento spontaneo, senza applicazione di sanzioni e interessi, dei crediti d'imposta per investimenti in attività di ricerca e sviluppo, maturati a decorrere dal periodo d’imposta successivo a quello in corso al 31 dicembre 2014 e fino al periodo d’imposta in corso al 31 dicembre 2019, da parte di soggetti che li hanno indebitamente utilizzati, ai sensi dell'articolo 5, commi 7-12 del DL 146/2021 – si veda in proposito la nostra comunicazione n. 4097 del 30 gennaio u.s.
Di conseguenza, anche i termini di pagamento sono stati prorogati:
- in unica rata: andrà effettuato entro il 16 dicembre 2024;
- nel caso in cui si opti per versamento in tre rate di pari importo, le stesse dovranno essere corrisposte:
- la prima entro il 16 dicembre 2024,
- la seconda entro il 16 dicembre 2025,
- la terza entro il 16 dicembre 2026.
In caso di pagamento rateale sono dovuti, a decorrere dal 17 dicembre 2024, gli interessi calcolati al tasso legale.
Come noto, la procedura di riversamento spontaneo:
- è riservata ai soggetti che abbiano realmente svolto attività in tutto o in parte non qualificabili come attività di R&S ai sensi del DL 145/2013;
- può essere usufruita anche dai soggetti che, a partire dal 2017, abbiano applicato le disposizioni del comma 1-bis dell’art. 3 del DL 145/2013 in maniera non conforme alla interpretazione autentica recata dall’art. 1, comma 72 della Legge 145/2018;
- può essere utilizzata dai soggetti che abbiano commesso errori nella quantificazione, o nell’individuazione delle spese ammissibili, o nella determinazione della media storica di riferimento.
Si tratta di una proroga opportuna alla luce del fatto che, nei prossimi mesi, potrà essere meglio specificata la distinzione tra crediti inesistenti e non spettanti.
Inoltre, è in pubblicazione il DPCM attuativo dell’art. 23 commi 2-5 del DL 73/2022, sulla certificazione che attesti la qualificazione delle attività realizzate come agevolabili in base all’art. 1 commi 200-202 della Legge 160/2019 o all’art. 3 del Decreto Legge 145/2013.
L’Ufficio Economico della scrivente resta a disposizione per ogni eventuale chiarimento necessario.