Elusione restrizioni Russia: nota delle autorità statunitensi

Commercio estero internazionalizzazione

Nel mese di marzo l’Office of Foreign Assets Control (OFAC) del Dipartimento del Tesoro, il Bureau of Industry and Security (BIS) del Dipartimento del commercio e il Dipartimento della giustizia (DOJ) degli Stati Uniti hanno pubblicato una nota di conformità congiunta per allertare gli operatori economici sui tentativi di elusione delle restrizioni verso la Russia.

Le autorità americane sottolineano come la Russia utilizzi attivamente intermediari di terze parti e/o punti di trasbordo per aggirare le restrizioni e mascherare il coinvolgimento dei cosiddetti “cittadini specialmente designati e persone bloccate” (Specially Designated Nationals And Blocked Persons, SDN) o di entità elencate nella rispettiva lista (Entity list) allo scopo di oscurare le vere identità degli utenti finali russi.

Per aiutare gli operatori economici ad individuare eventuali tattiche di evasione e ad implementare le misure di compliance appropriate, nella loro nota le autorità USA elencano una serie, non esaustiva, di segnali d’allarme (red flags):

  • utilizzo di persone giuridiche, società di comodo e accordi legali per oscurare proprietà, fonti di fondi o paesi coinvolti in particolare giurisdizioni sanzionate;
  • riluttanza di un cliente a condividere informazioni sull’utilizzo finale di un prodotto e a compilare la relativa documentazione
  • utilizzo di società di comodo per effettuare bonifici internazionali, spesso coinvolgendo istituzioni finanziarie in giurisdizioni diverse dalla registrazione della società;
  • indirizzi IP che non corrispondono ai dati sulla posizione segnalati da un cliente;
  • modifiche dell’ultimo minuto alle istruzioni di spedizione difformi rispetto a quelle consone del cliente o alle pratiche commerciali;
  • pagamento proveniente da un paese terzo o da un’azienda non indicata nell’End-User Statement o in altra documentazione;
  • utilizzo di caselle di posta elettronica personali al posto di quelle aziendali;
  • gestione di attività complesse e/o internazionali utilizzando indirizzi residenziali o comuni a più entità societarie strettamente controllate;
  • modifiche alle lettere di incarico standard che oscurano il cliente finale;
  • transazioni che comportano una modifica delle spedizioni o dei pagamenti precedentemente programmati per la Russia o la Bielorussia;
  • transazioni che coinvolgono entità con scarsa o nessuna presenza sul web;
  • spedizione degli acquisti attraverso punti di trasbordo comunemente utilizzati per reindirizzare illegalmente prodotti soggetti a restrizioni verso la Russia o la Bielorussia, come Cina (inclusi Hong Kong e Macao), Armenia, Turchia e Uzbekistan (elenco non esaustivo).

Le autorità Usa sottolineano che le best practice per affrontare tali rischi consistono nello screening di clienti, intermediari e controparti e nello svolgimento di due diligence che produttori, distributori, rivenditori e spedizionieri dovrebbero svolgere per rilevare segnali di allarme di potenziali sanzioni o violazioni delle esportazioni.

Infine, le imprese che trattano beni o servizi di origine statunitense o beni di origine straniera soggetti alla normativa statunitense devono prestare massima attenzione alle leggi sul controllo delle esportazioni per non incorrere nelle c.d. “sanzioni secondarie”, ossia sanzioni rivolte specificamente a “non-US persons” (“persone non statunitensi”) che impediscono a terzi di intrattenere attività commerciali con Paesi oggetto di sanzioni USA.

L’Ufficio Economico della scrivente resta a disposizione per ogni eventuale chiarimento necessario.

04 aprile 2023

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