Buoni pasto

Erogazione durante lo smart working

Il problema dell’erogazione del buono pasto nel caso di prestazione lavorativa in modalità smart working ha assunto vasta rilevanza alla luce dell’emergenza epidemiologica causata dal COVID-19.

Sulla questione è intervenuta la Corte di cassazione secondo la quale il buono pasto non è un elemento della retribuzione, né un trattamento comunque necessariamente conseguente alla prestazione di lavoro in quanto tale e, quindi, non è dovuto in automatico non essendo un elemento della normale retribuzione.

I buoni pasto erogati ai lavoratori (anche da diversi anni) solo sulla base di una prassi aziendale qualora non previsti da un contratto collettivo o, comunque, da un accordo tra le parti, sono revocabili unilateralmente dal datore di lavoro a prescindere dal lavoro agile.

Così, da ultimo, la Corte di Cassazione con l’ordinanza del 28 luglio 2020, n. 16135, che ha confermato la natura assistenziale dei buoni pasto.

Per ogni ulteriore chiarimento rimane a disposizione l’Ufficio Sindacale nella persona di Alberto Virgili.

All.

Cass.-ord.-n.-16135-2020.pdf

25 agosto 2020

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