La riforma della giustizia civile

Negoziazione assistita

Con la legge delega 206/2021 per la riforma della giustizia civile, fra le altre cose, si introduce la negoziazione assistita per le cause di lavoro con l’assistenza da parte del rispettivo avvocato. Si tratta, quindi, almeno negli intenti, di un nuovo strumento di deflazione del contenzioso, ampliandosi così le categorie di professionisti legittimati alla sottoscrizione di accordi stragiudiziali validi anche ai sensi dell’articolo 2113, cod. civ.

Come noto le associazioni datoriali offrono già questo strumento e la mediazione nonché redazione dei verbali di conciliazione “tombali” sono già parte dell’attività quotidiana.

La norma può avere successo (forse) non tanto per intenti deflattivi ma probabilmente per limitate realtà aziendali molto piccole sprovviste di professionisti di fiducia o, di converso, per grandi e affermati professionisti riconoscibili super partes dalla comunità, magari da investire di questioni molto complesse.

La novità potrà ridursi di fatto di avere una “sede protetta” in più da scegliere, a cui le parti potranno rivolgersi quando hanno già trovato un’intesa conciliativa e devono soltanto verbalizzarla.

Un ulteriore importante ostacolo è il costo.

A oggi, infatti, nella maggior parte dei casi le parti trovano un accordo con l’assistenza dei rispettivi professionisti di fiducia (associazione datoriale e sindacato) spendendo al massimo poche decine di euro per la parte sindacale: i costi sono infatti compresi nella quota associativa dell’associazione datoriale. E’ evidente che un avvocato per assistere le parti, adoperarsi per una mediazione esporrà invece la sua lauta parcella.

Per le riflessioni esposte il nuovo strumento non appare né come una novità né come una fonte di risparmio per le Aziende.

Per ogni ulteriore chiarimento rimane a completa disposizione l’Ufficio Sindacale nella persona del Dott. Alberto Virgili

08 marzo 2022

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