Continua il recupero dell’economia italiana, contagi e commodity i fattori di incertezza

Anche nel VCO sono positivi gli indicatori per l'ultimo trimestre dell'anno, in particolare i dati occupazionali

Continua spedito il recupero dell’economia italiana nel 2021, anche se i contagi e la scarsità di alcune commodity restano fattori di incertezza. I consumi delle famiglie sono in forte risalita, mentre l’industria sta cedendo il passo ai servizi nel trascinare al rialzo il PIL italiano. L’occupazione è in recupero, sulla scia della ripresa economica. L’inflazione è salita anche in Italia, ma quasi solo per il rincaro dell’energia. L’export italiano resta in salute, ma le attese sono più incerte, perché rallenta l’Eurozona e anche negli USA le prospettive sono meno solide. Questo, in estrema sintesi, è quanto rilevato dal Centro Studi Confindustria che ha elaborato la Congiuntura Flash di settembre 2021. Vi invitiamo ad approfondirne i contenuti, facendo clic qui.

Passiamo ora all’analisi dei dati provenienti dalle aziende del VCO e riferiti al 4° trimestre 2021, che fornisce la conferma del clima di fiducia delle nostre aziende ormai in atto già dal 2° trimestre: si mantengono infatti in territorio positivo tutti i principali indicatori oggetto dell’analisi, con un’ulteriore crescita di quello riguardante l’occupazione.

Proprio in riferimento a quest’ultima, circa l’80% delle aziende interpellate ritiene che il dato rimarrà invariato, mentre il 16,1% ne prevede un incremento. Il possibile ricorso alla cassa integrazione guadagni subisce un soltanto modesto incremento rispetto alle precedenti rilevazioni.

I valori relativi alla produzione industriale si mantengono molto positivi, attestandosi sui livelli pre-crisi: ben il 30% delle aziende interpellate prevede un aumento della propria produzione, che resterà invece sui già buoni livelli del 3° trimestre per il 64,5% di esse.

In leggera flessione rispetto agli scorsi trimestri i valori dei saldi relativi alle previsioni sugli ordinativi; in lieve calo – ma saldo sempre positivo - anche il dato relativo alla redditività delle aziende intervistate: nello specifico, il 16,1% delle imprese prevede un miglioramento della propria situazione reddituale.

Infine, il dato relativo alla propensione a investire da parte delle aziende del VCO resta positivo: circa il 70% degli interpellati dichiara di prevedere investimenti per fine 2021, che saranno significativi per il 19,4% di loro.

Si mantiene sui livelli dell’ultima rilevazione il dato a consuntivo relativo al grado di utilizzo degli impianti, mentre si contrae leggermente il valore riferito al carnet ordini.

Si confermano sui livelli registrati nella scorsa rilevazione i tempi di pagamento medi nel caso di rapporti tra privati, mentre diminuiscono quelli nel caso di clientela rappresentata da enti pubblici, così come si riduce il numero di aziende che lamenta ritardi negli incassi.

“Quanto emerge dalle rilevazioni su base nazionale e territoriale, ci incoraggia e ci permette di osservare come ci si stia riavvicinando ai valori pre-crisi di fine 2019” – afferma Michele Setaro, Presidente di Unione Industriale VCO. “E’ confermato il mantenimento di una fase economica espansiva, soprattutto considerando i buoni indicatori relativi all’occupazione, alla produzione industriale e all’export. Gli unici “elementi di disturbo” sono rappresentati dal rincaro dei materiali e dall’incremento dei costi delle bollette, problematiche verso le quali l’opera sia di Confindustria sia di Unione Industriale VCO tende alla ricerca di soluzioni idonee al loro superamento”.

20 settembre 2021

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