COVID-19: il nuovo protocollo e le vaccinazioni in azienda
Gli ultimi sviluppi sul delicato tema
Le richieste di Confindustria in relazione a una accelerazione del piano vaccinale con il coinvolgimento delle aziende italiane sono state ascoltate. La scorsa settimana, infatti, è stato firmato il “Protocollo nazionale per la realizzazione dei piani aziendali finalizzati all’attivazione di punti straordinari di vaccinazione anti SARS-CoV-2/Covid-19 nei luoghi di lavoro”. Il documento, frutto dell’accordo tra Governo e parti sociali, stabilisce le linee guida per effettuare la campagna vaccinale in azienda, dando così una risposta concreta alle esigenze della nazione e migliorando l’operatività della somministrazione dei vaccini anti-covid.
Qualora la disponibilità dei vaccini lo consentirà, in coerenza con gli indirizzi del piano nazionale per la vaccinazione anti SARS-CoV-2/Covid 19, sarà possibile, per le imprese che lo vorranno, organizzare la somministrazione del vaccino ai propri lavoratori semplicemente rispettando regole e procedure definite nel Protocollo e nei documenti che esso richiama. La vaccinazione negli ambienti di lavoro, anche se affidata al medico competente o ad altri sanitari convenzionati con il datore di lavoro, resta una iniziativa di sanità pubblica, per la quale è espressamente richiamato l’esonero da responsabilità del medico, previsto dal recente decreto-legge n. 44/2021, ed è evidenziato che non attiene alla disciplina della sicurezza nei luoghi di lavoro.
L'adesione dei datori di lavoro e dei lavoratori sarà volontaria. Le aziende potranno candidarsi, senza requisiti di carattere dimensionale, e il vaccino verrà somministrato a tutti i dipendenti a prescindere dalla loro qualifica e dal contratto. I costi di allestimento degli spazi, reperimento dei medici e somministrazione sarebbero interamente a carico dell'azienda, mentre graverebbero sul servizio sanitario regionale la fornitura dei vaccini e dei dispositivi di somministrazione (le siringhe). Le aziende potranno organizzare la vaccinazione all'interno dei propri spazi oppure in strutture sanitarie private attraverso specifiche convenzioni o, ancora, presso le strutture dell'Inail. E potranno anche "associarsi" tra loro per sfruttare spazi di una di esse.
“La reale attuazione del protocollo è subordinata certamente a due condizioni sospensive: la disponibilità dei vaccini e l’avvio concreto da parte della Regione Piemonte – ha spiegato Michele Setaro, Presidente di Unione Industriale del VCO – bisognerà quindi aspettare gli sviluppi del caso, ma possiamo fin d’ora affermare che accogliamo la notizia con fiducia. Unione Industriale, sulla scia dell’iniziativa intrapresa da Confindustria a livello nazionale, in questo periodo ha fatto ripetutamente sentire la sua voce al fine di dare uno slancio significativo alla campagna vaccinale. Nell'ottica di assistere al meglio le aziende associate in questo delicato passaggio, Unione Industriale ha anche di recente istituito un apposito sportello rivolto alle imprese, dedicato all’argomento; l’Associazione inoltre, sta in questi giorni operando per la realizzazione di un progetto pilota mirante alla creazione di un hub vaccinale, contando sulla collaborazione delle sue cliniche mediche associate”.