Indagine congiunturale del IV trimestre
Cauto ottimismo per il 2017
Verbania, 12 ottobre 2016 - L’indagine condotta tra le Aziende associate all’Unione Industriale del Verbano Cusio Ossola, relativa al quarto trimestre 2016, offre segnali contrastanti relativamente ai principali indicatori oggetto di analisi; ad un calo delle previsioni in termini di occupazione, cassa integrazione e ordinativi, corrispondono di contro aspettative più ottimistiche, rispetto allo scorso trimestre, per quel che concerne produzione ed export.
Il vicepresidente dell’Unione Industriale VCO Maurizio Sanavio -nella valutazione dei dati- esprime cauto ottimismo per il 2017: “le imprese del Verbano Cusio Ossola mantengono le posizioni, pur in assenza di investimenti importanti. Restano infatti necessari gli interventi di mantenimento sugli impianti produttivi, ma non si evidenziano quelli per lo sviluppo di nuove linee. La mancanza di una ripresa significativa contribuisce al sottoutilizzo degli impianti produttivi e quindi ad una gestione prudenziale degli investimenti. Nel complesso la previsione di inizio 2017 apre una prospettiva positiva, considerando la condizione ancora molto difficile del comparto manifatturiero”.
Continua a calare il saldo ottimisti-pessimisti relativo alla variabile occupazionale, che passa da -2,5 di luglio-settembre a -5,8 di ottobre-dicembre 2016: se solamente il 3% delle aziende (ben 7 punti in meno rispetto alla scorsa rilevazione) dichiara di voler effettuare assunzioni, quasi 9 imprese su 10 (l’88,2%) prevede di mantenere la propria forza lavoro sui livelli dello scorso trimestre. Dopo tre cali consecutivi, torna a crescere il dato relativo alla cassa integrazione guadagni, che passa dal 7,5% rilevato nel 3° trimestre al 14,7% del 4° trimestre 2016 (valore sempre comunque piuttosto basso se confrontato con le rilevazioni antecedenti il 2015).
Una lieve crescita interessa il valore relativo alla produzione industriale, che passa da -5 del trimestre luglio-settembre 2016 a -2,8 di ottobre-dicembre 2016: per il 14,8% delle aziende interpellate (erano il 17,5% nella rilevazione dello scorso trimestre) aumenterà la capacità produttiva aziendale, mentre il 67,6% delle stesse (7 punti in più rispetto all’ultimo monitoraggio) prevede di mantenere una produzione sui livelli del trimestre precedente.
Contrastanti sono invece i dati provenienti dagli indicatori relativi agli ordinativi: quello relativo agli ordini totali passa dal -2,5 registrato nel terzo trimestre 2016 al -8,8 del quarto, mentre torna sui livelli di parità il valore dell’export, che passa dal -9,5 registrato a luglio-settembre allo 0 di fine 2016.
La redditività delle aziende intervistate peggiora lievemente rispetto a quella registrata nello scorso trimestre: per il 5,9% degli imprenditori si verificherà un miglioramento della stessa (a fronte del 5% registrato nel terzo trimestre 2016), mentre aumenta dal 10% al 14,7% la percentuale di chi ne prevede un peggioramento, con un saldo ottimisti-pessimisti che passa da -5 a -8,8, negativo per il quinto trimestre consecutivo.
Si mantiene sui livelli dello scorso trimestre (con una lieve flessione) il dato relativo alla propensione ad investire da parte delle aziende dell’UIVCO: il 38,2% delle aziende interpellate dichiara di non prevedere investimenti per il terzo trimestre 2016 (erano il 35% nella rilevazione di luglio-settembre 2016), e cala in maniera consistente (dal 25% all’11,8%) la percentuale di chi dichiara di voler effettuare investimenti significativi nella propria azienda; per contro, il restante 50% (in deciso aumento rispetto al 40% rilevato nel terzo trimestre 2016) prevede di intervenire marginalmente attraverso sostituzioni di macchinari ritenuti obsoleti.
Per quel che concerne l’analisi dei dati a consuntivo relativi al 3° trimestre 2016, si mantiene sui livelli dell’ultima rilevazione il dato relativo al grado di utilizzo degli impianti, che passa dal 73,4% di aprile-giugno al 72,8% di luglio-settembre 2016; stazionario è invece il dato relativo al carnet ordini, poiché la percentuale di aziende che dichiara ordinativi superiori ai 30 giorni è pari al 73,5% (a fronte del 74,5% del primo trimestre 2016), e di queste il 17,6% (in calo rispetto al 25% della scorsa rilevazione) ne dichiara superiori ai 3 mesi.
Diminuiscono leggermente i tempi di pagamento medi nel caso di clientela rappresentata da enti pubblici (le aziende dichiarano sempre tempi di attesa pari a poco meno di 4 mesi - 109 giorni precisamente -, a fronte dei 112 giorni registrati nel secondo trimestre 2016), mentre aumentano nel caso di rapporti tra privati, passando dagli 86 giorni registrati nel trimestre aprile-giugno agli 88 di luglio-settembre 2016, mantenendosi comunque sempre nell’ordine dei 3 mesi.
Infine, aumenta lievemente il numero di aziende che lamenta ritardi negli incassi, passando dal 35% registrato nel secondo trimestre al 38,2% del terzo trimestre 2016.
Ufficio Stampa
Unione Industriale VCO