Unione Industriale VCO verso una politica nuova

Incontro con il sottosegretario Sandro Gozi

Verbania, 26 settembre 2016 – Lunedi alle ore 18 era atteso nella sede dell’Unione Industriale del VCO il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Sandro Gozi, ricevuto dal presidente Umberto Locatelli con alcuni membri del Consiglio Direttivo, oltre ai rappresentanti delle categorie lavorative del territorio (Confartigianato, CNA, Federazione Italiana Agricoltori, Coldiretti, etc.). Sandro Gozi era a Verbania in qualità di rappresentante del governo e la sua presenza all’Unione Industriale è stata fortemente voluta, con l’obiettivo di rappresentare al governo le criticità del territorio del Verbano Cusio Ossola che ostacolano ormai in modo pressante l’attività della maggior parte delle imprese. Una situazione che già nei giorni scorsi l’Unione Industriale aveva evidenziato, tracciando i limiti di una logistica dei collegamenti ormai al collasso, dal Valico del Sempione al San Gottardo, passando per la congestionata SS 34 del Lago Maggiore e alla sua connessione con la Voltri Sempione. Una condizione che i lavoratori frontalieri affrontano da anni per sostenere l’attività di tutti i giorni, resa oggi ancor più paradossale dai risultati del referendum popolare del Canton Ticino, che ha visto negare nel week end (con il 58% dei NO ma solo con il 45% degli aventi diritto) la parificazione dei lavoratori frontalieri. Una anomalia che Rino Porini (presidente ANCE VCO) non ha esitato a denunciare, evidenziando le difficoltà che il territorio affronta come terra di confine e sottolineando come solo con la realizzazione di una Zona Franca il Verbano Cusio Ossola potrebbe sperare di sopravvivere a una crisi, che dal 2008, si è sovrapposta a una condizione già precaria dal punto di vista produttivo e occupazionale. Anche il presidente Locatelli ha puntualizzato l’importanza di sostenere le terre di confine con una politica condivisa, richiamando l’analogia con altri territori morfologicamente simili, dalla Valle d’Aosta alle province autonome del Trentino, passando per la zona franca di Livigno in Valtellina. Le altre associazioni di categoria hanno condiviso l’iniziativa dell’Unione Industriale spaziando dal blocco richiesto per l’accreditamento delle imprese italiane verso il Canton Ticino (Confartigianato), alla crisi dell’edilizia con la necessità di una equità fiscale (CNA), fino ai danni all’agricoltura derivanti dalla presenza massiccia di fauna selvatica nei fondovalle (Confederazione Italiana Agricoltori). Il sottosegretario Gozi, dopo aver colto con attenzione il tema delle criticità multisettoriali dell’impresa, in relazione alle difficoltà di un territorio montano di confine, si è impegnato ad esaminare e ad esporre al ministero competente la difficile situazione, prendendo atto che il tempo trascorso in questi anni è stato anche in parte causato da una stagnazione della politica, resa ancor più difficile dalla complessità nella gestione dei rapporti con la Confederazione Elvetica. Un problema che la politica territoriale non può più affrontare senza un supporto nazionale e senza una visione più ampia di intesa europea.

Ufficio Stampa - Unione Industriale VCO

08 ottobre 2016

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