Vaccini, riforme, politiche del lavoro

La posizione di Confindustria e di Unione Industriale del VCO

“La massima priorità è vaccinare ma si deve anche procedere rapidamente con le riforme, a partire dalla Pubblica Amministrazione, dal fisco, dalla giustizia e dal lavoro. Ma bisogna anche fare in fretta per quanto riguarda il piano per il Recovery Fund, che deve essere presentato entro fine aprile e che rappresenta un’opportunità storica per ridurre le disuguaglianze”. Lo ha affermato il Presidente di Confindustria Carlo Bonomi in un'intervista al quotidiano tedesco Handelsblatt. Secondo il Presidente “il Coronavirus ha acuito i problemi già esistenti” e infatti, nel 2020, di mezzo milione di posti di lavoro persi, a farne le spese sono stati principalmente le donne e i giovani. Per questo servono “ulteriori misure anche per conciliare la vita privata e quella lavorativa”, tra cui un bonus per le imprese che assumono giovani e donne, più flessibilità nei contratti a tempo determinato, migliorare l'assistenza all'infanzia, un allungamento del congedo di maternità. E sull’eventuale nuova proroga dello stop ai licenziamenti Bonomi ha proposto una graduale eliminazione per dare alle imprese un segnale di ritorno alla normalità, affinché si possano fare investimenti e creare posti di lavoro, “altrimenti rischiamo che il blocco dei licenziamenti si trasformi in un blocco delle assunzioni” ha fatto notare.

Il Presidente è tornato anche sulla necessità di avviare rapidamente la riforma degli ammortizzatori sociali e delle politiche attive e, per trasformare il mercato del lavoro, guarda al modello tedesco: “Per molto tempo in Italia si sono garantiti i posti di lavoro laddove esistevano di già. E’ necessario investire nella formazione, affinché le persone che perdono l’impiego possano avere nuovamente la possibilità di trovare un’occupazione. Inoltre, la corresponsione dell’assegno di disoccupazione dovrebbe essere associata all’obbligo di un aggiornamento professionale” ha osservato.

Sul delicato tema dei vaccini, nei giorni scorsi Confindustria ha ribadito al Ministro del Lavoro Orlando la disponibilità delle imprese a collaborare in modo attivo alla campagna pubblica di vaccinazione. L’obiettivo è supportare le istituzioni e favorire un graduale ritorno alla normalità. Le imprese mettono a disposizione della “macchina” organizzativa pubblica i luoghi di lavoro che le Autorità sanitarie riterranno adeguati. La delicatezza del tema affrontato, le gravi ma necessarie scelte di salute pubblica e i loro effetti sull’economia impongono decisioni tempestive e trasparenti, nel quadro di una regia unica nazionale. Con circa 5,5 milioni di dipendenti delle imprese associate a Confindustria è possibile raggiungere un bacino di circa 12 milioni di persone, considerando i nuclei famigliari, garantendo un supporto fondamentale allo sforzo del Paese.

Anche il Presidente di Unione Industriale del VCO, Michele Setaro, si allinea alle dichiarazioni di Bonomi e alle posizioni di Confindustria su vaccini e Recovery Fund. In una sua recente intervista ripresa dall’edizione locale de La Stampa, Setaro ha dichiarato: “Per ripartire sono fondamentali le vaccinazioni e i fondi che l’Europa ha stanziato per consentirci di voltare pagina”. Le opportunità del Recovery sono da cogliere “per non restare all’età della pietra”. “Devono riguardare progetti pubblici ma anche imprese private”. E conclude, sulla campagna vaccinale per dipendenti e collaboratori delle aziende del VCO: “L’obiettivo anche per le nostre associate sarà estendere questa possibilità ai famigliari dei collaboratori, in modo da arrivare al più presto a mettere in sicurezza le imprese”.

08 marzo 2021

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